La riserva naturale del Flói

Situata a 3 km a nord-est di Eyararbakki, la riserva naturale del Flói viene “visitata” da numerosi volatili amanti degli ambienti umidi, che vi si stabiliscono durante il periodo dell’accoppiamento (da maggio a luglio).
Per arrivarci occorre prendere una piccola deviazione dalla strada 34 e percorrere circa 5 km in una zona abitata più da pecore che da uomini, fino a giungere a uno spiazzo ampio e circolare che mediante una passerella di legno conduce a un casotto. Oltre non si può andare, la zona è tutta recintata, ma il capanno può fungere da punto di osservazione.

riserva naturale del Flói

La riserva è caratterizzata da un’area di circa 5 km quadrati di campi allagati e pozze d’acqua nei pressi dell’estuario del fiume Ölfusá.
L’area è situata sulla grande pianura di lava Þjórsá, formatasi circa 8000 anni fa. Depressioni di banchi di lava antichi fanno sí che questa zona si trovi solo un paio di metri sopra al livello del mare.
Sono circa 70 le specie che sono state registrate nella riserva, si tratta di uccelli che abitano gli ambienti umidi provenienti spesso dalla costa o dall’estuario del fiume che si trovano nelle vicinanze.

Gli uccelli acquatici sono rappresentati da cigni selvatici (Cygnus cygnus), oche grigie (Anser anser), germani reali (Anas Platyrhynchos), fischioni americani (Mareca Penelope), alzavole (Anas crecca), morette (Alythya fuligula), morette grigie (Alythya marila) e smerghi minori (Mergus serrator). I codoni (Anas acuta) possono essere avvistati annualmente, mentre le canapiglie (Mareca strepera) e i mestoloni (Spatula clypeata) sono presenti durante la stagione riproduttiva. Queste ultime tre specie sono tutte rare in Islanda.
Le strolaghe minori (Gavia stellata) sono solite accoppiarsi nella riserva, ve ne sono parecchie dozzine. È l’uccello simbolo della riserva ed è diventato molto comune, io non ho avuto alcuna difficoltà a identificarlo.
Il gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus) invece qui si accoppia in modo scostante. Solo poche coppie di labbi (Stercorarius parasiticus), zafferani (Larus fuscus) si accoppiano qui.
Le sterne codelunghe (Sterna paradisaea) vengono spesso a nutrirsi.
Il gufo di palude si accoppia probabilmente una volta all’anno, sebbene i suoi nidi non si vedono tutti gli anni. Può essere avvistato nella riserva al tramonto, specialmente quando (Calidris alpina) e falaropi beccosottili (Phalaropus lobatus) sono abbondanti e altre specie presenti nelle paludi includono chiurli (Numenius phaeopus), pittime reali (Limosa limosa), beccaccini (Gallinago gallinago) e pispole (Anthus pratensis). Pivieri dorati (Pluvialis apricaria) e beccacce di mare (Haematopus ostralegus) si accoppiano in aree più asciutte.
Durante la migrazione in autunno o primavera si possono avvistare oche selvatiche e oche facciabianca (Branta leucopsis), così come germani reali, morette, pispole e tordi (Turdus iliacus). Durante l’inverno gabbiani, oche codalunga ed edredoni (Somateria mollissima) si concentrano sull’estuario del fiume Ölfusá.
Cigni selvatici, oche grigie, fischioni americani e smerghi maggiori (Mergus merganser) in inverno sono attratti dal mare aperto.

La biodiversità di questo luogo non riguarda solo gli animali: nella riserva sono presenti più di 70 specie di piante.
Alcune di esse sono anche molto rare, come ad esempio la Succisa pratensis (nota anche come “morso del diavolo”) o la Lysimachia europaea.


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