Fare birdwatching in Islanda

Non avrei mai immaginato di fare birdwatching durante il mio viaggio in Islanda, eppure è proprio così che è andata.
In realtà gli uccelli li ho soprattutto ascoltati e poi riconosciuti grazie a un’applicazione per cellulare che permette di identificarli.
L’idea non era affatto male, vista la quantità straordinaria di specie presenti sull’isola, ma alcune zone sono state decisamente più fortunate di altre. Un po’ di uccelli comunque li ho visti davvero, e alcuni li ho potuti perfino fotografare.

Reykjavik

La capitale islandese non è certo il luogo migliore per avvistare volatili a causa dei rumori della città; per vedere i più comuni sono stato costretto ad appostarmi in luoghi strategici come il lago Tjörnin e il giardino botanico.

1 – TORDO SASSELLO (Turdus iliacus) – In Europa è comune durante lo svernamento e la migrazione con zone di riproduzione nel nord-est, Islanda e Russia. Si riproduce in habitat boscosi, specialmente in presenza di betulle. D’inverno si trova principalmente in boschi aperti, terreni coltivati con siepi, corti e zone verdi. Spesso si incontra in schieramenti, a volte assieme ad altre specie che si nutrono in campo aperto o frutteti.
Tordo piuttosto piccolo e grazioso, con un ampio sopracciglio biancastro e con un’area bruno-rossastra variabile sui fianchi e becco a base gialla. In volo mostra le parti inferiori delle ali color bruno-rosso ruggine.

Tordo sassello

2 – BECCACCIA DI MARE (Haematopus ostralegus) – Un trampoliere di grandi dimensioni, abbondante e spesso rumoroso. È presente in vari habitat costieri, specialmente spiagge e pianure, anche nelle praterie vicine e localmente nell’entroterra. In inverno può raggrupparsi assieme a centinaia di suoi simili.
Cerca il cibo tra i sedimenti con il becco, che usa per aprire molluschi (principalmente cozze ma non ostriche). È inconfondibile grazie al suo piumaggio bianco e nero, al becco lungo di color arancione rossastro e le sue zampe spesse e rosate. In volo presenta un’ampia striscia alare bianca, obisco e coda bianchi con una larga banda terminale nera sulla coda.

Beccaccia di mare

3 – BALLERINA BIANCA (Motacilla alba) – Specie abbastanza comune in diversi habitat aperti, da lande selvagge e zone umide a prati e parcheggi asfaltati. Generalmente si vedono da sole, in coppia, o in piccoli gruppi che camminano sbattendo su e giè la lunga coda bianca. Oltre alla combinazione di nero, bianco e grigio caratteristica, il piumaggio nuziale possiedela parte superiore della testa nera, così come la zona sotto il becco, quasi a formare una specie di “barba”.
Ho imparato ben presto a riconoscere il suo pigolio acuto, che mi ha accompagnato per tutta l’Islanda.

4 – OCA COMUNE (Anser anser) – Specie abbastanza comune e con popolazioni in aumento in laghi, paludi e zone umide, e perfino nei parchi urbani. Corpulento, con piumaggio in prevalenza di colore grigio, e con becco e zampe rosati. In volo mostra il bordo anteriore dell’ala di colore grigio chiaro, sottocoperture alari chiare e un’ampia striscia bianca terminale sulla coda.

Oca comune

5 – CIGNO SELVATICO (Cygnus cygnus) – Grande cigno delle gelide regioni settentrionali; si riproduce nella tundra, nella taiga e nella steppa, e sverna in laghi paludosi e zone umide, spesso in zone selvagge. Il collo piuttosto dritto, la coda corta e il becco spiovente lo distinguono dal Cigno Muto; si differenzia dal Cigno di Bewick (cigno della tundra) per una macchia gialla più grande e appuntita alla base del becco, oltre che per i richiami meno acuti e più stridenti. I giovani sono spesso più scuri durante il loro primo inverno rispetto ai giovani di Bewick; i giovani di entrambi si trovano solitamente con gli adulti in gruppi familiari.

Cigno selvatico

6 – ZAFFERANO (Larus fuscus) – Gabbiano comune in Europa, slanciato, dalle ali lunghe e leggermente più piccole del gabbiano reale. Gli adulti mostrano un dorso grigio e delle zame gialle; in inverno le striature sono piuttosto dense sulla testa e sul collo. Richiede 4-5 anni per raggiungere il piumaggio di un adulto. Gli immaturi possono essere difficili da distinguere dagli altri gabbiani, soprattutto dai gabbiani reali. Negli uccelli al primo o al secondo anno di vita si notano la testa biancastra che contrasta con le macchie scure intorno agli occhi, le ali lunghe, il becco scuro, la groppa e la base della coda biancastre e le ali uniformemente scure in volo. Può essere trovato nelle vicinanze di qualsiasi specchio d’acqua, ma preferisce le spiagge. Spesso si trova in stormi di altri grandi gabbiani.

7 – ALZAVOLA (Anas crecca) – Anatra minore con becco piccolo e sottile. I maschi hanno la testa marrone con un’ampia macchia verde dietro gli occhi, il petto color crema e il corpo prevalentemente grigio. Le femmine sono marroni, più scure rispetto alle altre anatre che si nutrono sulla riva. Si alimentano lungo la superficie dell’acqua e immergono metà del corpo per raggiungere la vegetazione sommersa. Per nutrirsi guadano anche le distese fangose.

Riserva naturale del Flói

Questo era sulla carta il posto ideale per l’avvistamento di numerose specie; in realtà, un po’ forse per l’orario e un po’ perché la regione è recintata (non ci ci può avvicinare) non sono riuscito a identificarne nessuna, eccezion fatta per la strolaga minore, che era molto chiassosa e sovrastava tutti gli altri.

8 – STROLAGA MINORE (Gavia stellata) – Specie di gabbiano piccolo e snello che trascorre l’inverno in acqua salata e si riproduce nell’Artico. Il collo e il becco sottili sono di solito tenuti con un angolo verso l’alto. In inverno sono grigie sopra e bianche sotto; in estate, la loro testa è grigia, la gola rosso mattone, il petto bianco e il corpo scuro. Si immerge spesso per nutrirsi di pesci. Occasionalmente viene avvistata nei laghi d’acqua dolce durante la migrazione. A volte si riunisce in stormi quando il cibo è abbondante.

Jökulsárlón e diamond beach

diamond beach

Ho già parlato di alcuni animali tipici di questa zona che, data la presenza abbondante di cibo, attrae anche numerose specie di uccelli.

9 – STERNA CODALUNGA (Sterna paradisiaea) – Elegante uccello marino con ali lunghissime e coda biforcuta. Gli adulti sono di colore grigio chiaro con guance bianche, testa nera, becco e zampe rossi. È molto simile alla sterna comune; si noti il becco più corto, le zampe più corte, il ventre grigio e le estremità alari grigio chiaro con punte scure molto ridotte. I giovani invece presentano una testa solo parzialmente nera, il becco e le zampe neri; per distinguerla dalla sterna comune si notano le punte delle ali grigio chiaro e le zampe corte. Raramente osservata lontano dai siti di riproduzione su isole costiere o piccoli stagni nella tundra artica. Migra al largo, vero i siti di svernamento nell’emisfero meridionale.

10 – PIOVANELLO PANCIANERA (Calidris alpina) – Piccolo uccello costiero, leggermente più grande del pavone, con un becco più lungo e dalla punta ricurva. Il piumaggio riproduttivo si distingue per il dorso rossastro e il ventre nero. Si riproduce nella tundra artica. In autunno e in inverno è di colore marrone grigiastro con il ventre più chiaro. Spesso si trova in grandi stormi su distese fangose e spiagge. È più grande e più scuro del piovanello occidentale e ha un becco più lungo.

11 – GABBIANO TRIDATTILO (Rissa tridactyla) – Gabbiano di piccole dimensioni che nidifica in colonia su scogliere e altre strutture al di sopra dell’acqua. Principalmente pelagico, trascorre la maggior parte del tempo in mare. È piuttosto raro nell’entroterra. Gli adulti hanno estremità alari nere, come se fossero state immerse nell’inchiostro. Gli esemplari immaturi hanno disegni opachi con un collare nero e un motivo a “M” sulle ali. Si nutre di pesci di superficie.
Questa specie è stata dichiarata vulnerabile ed è perciò presente nella lista rossa della UICN in quanto specie in pericolo.

Heimaey

Di come non sia così scontato riuscire a vedere da vicino dei pulcinella di mare (Fratercula arctica) ne avevo già parlato. L’inverno lo trascorrono in mare aperto, per il resto nidifica in isole rocciose. Ama nascondersi negli anfratti, dai quali esce per procacciarsi il cibo. In questi frangenti è quindi possibile osservarli se dotati di binocolo o di un cellulare con uno zoom potente.
C’è da dire, però, che io di Heimaey ho visitato solo la parte settentrionale, quella abitata, per cui non escluderei la possibilità che i cari puffin scorrazzino liberamente in giro nella zona dell’isola più selvaggia e meno accessibile. Comunque, puffin a parte, di uccelli a Heimaey se ne possono avvistare parecchi, soprattutto della grande famiglia dei gabbiani. Molto presenti sono anche le beccacce di mare: la mattina presto o di sera zampettano sul campo di calcio della città (che secondo me è calpestato più dagli uccelli che dagli uomini).

12 – GABBIANO REALE NORDICO (Larus argentatus) – Ampiamente distribuito e spesso comune nell’entroterra e lungo la costa.
Gli adulti hanno il dorso grigio con le punte delle ali nere. Gli individui immaturi impiegano quattro anni per passare dal marrone al bianco e al grigio. I piumaggi intermedi sono spesso screziati e sporchi. È più grande e tozzo del gabbiano reale, e con un becco più spesso. Si nutre sulle rive, sulle distese di fango, nei campi arati e in mareaperto, raccogliendo scarti ovunque sia possibile. Spesso si concentra in gruppi numerosi con altri gabbiani, soprattutto nei pressi di pescherecci, spiagge, moli e discariche.

E per terminare questa carrellata, come non dare spazio al volatile nordico più iconico, il messaggero di Odino?

13 – CORVO IMPERIALE (Corvus corax) – Interamente nero e più grande di un corvo comune, con un becco più spesso e più lungo e la coda a forma di cuneo. Tende a essere solitario e vola lungo i bordi delle strade in cerca di carogne. Utilizza una varietà di habitat, tra cui il deserto, la costa, la savana, la tundra e le praterie.

Quest’articolo è stato scritto grazie all’importante supporto e contributo di The Cornell Lab of Ornithology.


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1 commento su “Fare birdwatching in Islanda”

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