Aurora Reykjavik nothern lights center

Non mi andava giù l’idea di lasciare l’Islanda senza aver visto un’aurora boreale, ma non era stagione e così ho colmato la lacuna grazie al museo Aurora Reykjavik che mi ha fornito un’esperienza di realtà virtuale mozzafiato.
Del fenomeno dell’aurora boreale parlerò meglio nel prossimo articolo, ora vorrei soffermarmi su questo museo e quello che può offrire ai visitatori.

La galleria fotografica è molto interessante, in quanto le foto esposte mostrano come i colori dell’aurora borealesiano diversi nei vari Paesi in cui è possibile osservare il fenomeno. Attraverso questa galleria caleidoscopica ascoltando la guida (disponibile anche in italiano!) con le cuffie speciali che mi hanno consegnato all’ingresso.

northern lights

Non mancano le tavole con spiegazioni scientifiche, i modellini e le simulazioni, e le sale in cui è possibile sedersi per vedere dei video. Alla fine del tour, nella caffetteria-shop scelgo un paio di souvenir, poi mentre sorseggio un ottimo té nero islandese per scaldarmi (tanto per cambiare piove e fa freddo) mi godo l’esperienza dell’aurora boreale grazie a degli occhiali VR. Impressionante.

La cosa che mi è piaciuta di più di questo museo, tuttavia, ha a che vedere col folklore nordico: una raccolta di detti e credenze dei vari Paesi scandinavi sull’aurora boreale, che riporto di seguito.

1 – Islanda

Nelle saghe popolari islandesi c’è pochissima documentazione scritta sull’aurora boreale, sebbene molte storie siano state tramandate oralmente. Si diceva, ad esempio, che se si vede l’aurora boreale danzare nel cielo mostrando una varietà di colori, allora un temporale è in arrivo. Un’altra credenza legata al tempo diceva che se l’aurora boreale appare alla fine dell’inverno, puoi aspettarti una nuova nevicata. Gli antichi islandesi inoltre associavano l’aurora boreale con la nascita dei bambini e ritenevano che avrebbero alleviato il dolore del parto. Forse questa è la ragione per cui statisticamente nascono più bambini nella stagione delle aurore boreali… ad ogni modo, la madre in attesa non dovrebbe osservarla altrimenti il suo bambino potrebbe nascere strabico!
In Islanda aurore boreali rosse sono spesso viste come foriere di cattive notizie. Fortunatamente, sono fenomeno rarissimo.

2 – Norvegia

I miti dell’aurora boreale in Norvegia derivano dalla mitologia norrena. In una storia l’aurora boreale è considerata il riflesso degli scudi delle valchirie che sfrecciano nel cielo sul cammino verso il loro luogo di riposo, il Valhalla.
Nella mitologia norrena esiste un ponte chiamato Bifrost che collega la Terra con Asgard, la dimora degli dei, sorvegliato dal dio Heimdall. Si credeva che Bifrost fosse stato modellato sulla base dell’aurora boreale. Il popolo norreno associava inoltre l’aurora boreale alle donne morte, in particolare alle vergini morte.

3 – Groenlandia

In Groenlandia la popolazione indigena aveva molte credenze sul significato dell’aurora boreale. Quella più diffusa era che l’aurora boreale era formata da spiriti danzanti di bambini che avevano perso la loro vita a causa di un incidente da neonati, o perfino uccisi. Per intrattenersi, facevano un gioco usando un cranio di tricheco come palla. Quando l’aurora danzava, gli spiriti erano felici; se invece era assente o statica, gli spiriti erano tristi. Allora la gente spesso fischiava o applaudiva affinché gli spiriti si rallegrassero.

4 – Svezia

In Svezia si credeva che l’aurora boreale rappresentasse sia il bene che il male.
Il fenomeno era ben noto agli abitanti della costa. Quando appariva l’aurora boreale, la gente credeva che ci fosse un riflesso causato dai raggi del sole che colpivano un banco di aringhe nel mare Artico. La gente che viveva nell’entroterra, invece, credeva che stare all’aperto in presenza dell’aurora boreale fosse pericoloso. Gli uomini portavano con sé le spade per combattere contro di essa.
Fischiare o applaudire era considerato ugualmente pericoloso, perché avrebbe reso l’aurora boreale più aggressiva.

5 – Lapponia

La Lapponia è la dimora della volpe di fuoco Revontulet. che ha “acceso” l’aurora boreale. Il nome Revontulet proviene da un antico mito sami ed è ancora la parola usata oggi in finlandese per descrivere l’aurora boreale. Quando la volpea artica correva nelle buie notti invernali, la sua coda spazzava via la neve, facendo sì che le scintille volassero fino al cielo. Si credeva che queste scintille magiche avessero generato ciò che noi oggi conosciamo come aurora boreale.


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